Quando aveva solo 4 mesi, Spencer Elden e’ diventato a sua insaputa famoso per essere comparso sulla copertina del rivoluzionario album dei Nirvana ‘Nevermind’. Ora, trent’anni dopo, l’ex bambino ritratto nudo sott’acqua mentre inseguiva un dollaro appeso ad un amo da pesca ha fatto causa alla band per pedopornografia.
Elden ha intentato un procedimento legale contro l’eredita’ di Kurt Cobain e i membri sopravvissuti del gruppo affermando che hanno violato le norme federali sulla pornografia infantile. Inoltre, sostiene che i suoi genitori non hanno mai firmato una liberatoria che autorizzasse l’uso della sua immagine nella cover del disco. E per questo, riportano i media Usa, ha chiesto un risarcimento di 150 mila dollari.
Secondo quanto ha riferito Npr nel 2008, la famiglia del bambino è stata pagata solo 200 dollari per il tuffo di 15 secondi in piscina, avvenuto perché il padre di Elden era un amico del fotografo. Nella causa, il ragazzo afferma che “ha subito e continuera’ a subire danni per tutta la vita, tra cui stress emotivo e interferenza con il normale sviluppo educativo”. La band, il fotografo e le etichette discografiche “hanno commercializzato intenzionalmente la pornografia infantile di Spencer”, si legge nei documenti.
In cui si spiega anche che Elden e’ stato costretto a compiere “atti sessuali commerciali” e la band si e’ rimangiata una presunta promessa di nascondere i suoi genitali sulla copertina dell’album, che ha venduto oltre 30 milioni di copie in tutto il mondo.
Le foto non sessuali di neonati generalmente non sono considerate pedopornografia secondo la legge americana, ma l’avvocato di Elden, Robert Y. Lewis, sostiene che l’immagine della banconota da un dollaro (che è stata sovrapposta dopo lo scatto della fotografia) fa sembrare il minore “come una prostituta”. Elden, in realta’, ha ricreato la foto della copertina (indossando un costume da bagno) piu’ volte da adolescente e da adulto per celebrare il 10mo, 20mo e 25mo anniversario del disco uscito nel 1991. Nel 2016, tuttavia, l’allora 25enne ha dichiarato a Time Magazine di essersi “un po’ arrabbiato” per la sua notorieta’ quando e’ cresciuto. In altre interviste, invece, e’ parso decisamente piu’ ottimista: “È sempre stata una cosa positiva e mi ha aperto diverse porte – ha rivelato al Guardian sei anni fa – Ho 23 anni e sono un artista, questa storia mi ha dato l’opportunità di lavorare con Shepard Fairey per cinque anni, un’esperienza fantastica”. (ANSA)